Kiwi: il frutto esotico

Si dice che “la salute passa dalla bocca“. Il kiwi è uno dei frutti più benefici per favorire una buona digestione. Contiene actidina, un enzima simile alla papaina (dalla papaia) che favorisce la digestione.

Il sapore un po’ acido delle varietà verdi fa sì che alcuni consumatori preferiscano le varietà gialle. Ma cosa sappiamo di questo frutto ricco di vitamina C, esotico e relativamente nuovo per la Spagna?

EDYPRO ha raccolto i fatti più interessanti al riguardo.

 

STORIA E ORIGINI

È passato poco più di mezzo secolo da quando l’Actinidia Deliciosa, il nome ufficiale, o “uva spina cinese”, ha ricevuto il nome di “Kiwi”, come è conosciuto oggi. I neozelandesi sono stati i primi a selezionare, coltivare e commercializzare questo frutto esotico proveniente dalla Cina.

La patria d’origine del Kiwi è la valle dello Yangtze, dove fu scoperto da un gesuita francese in missione in Cina. Ma solo nel 1904 un insegnante neozelandese portò i semi neri in Nuova Zelanda. Qui furono piantati per la prima volta nel 1905 dall’orticoltore Alexander Allison.

I neozelandesi sono stati anche i primi a sviluppare diverse varietà di kiwi. La più importante è la varietà Hayward, scoperta nel 1920 dallo scienziato Hayward Wright, a cui deve il suo nome.

Intorno al 1934, la sua coltivazione era già un successo e iniziò a essere commercializzata a livello locale. Nel 1952, solo 18 anni dopo, i primi frutti iniziarono a essere esportati in Inghilterra. Nel 1959 i neozelandesi decisero di chiamare questo frutto kiwi, come l’uccello nazionale del Paese.

Il suo sapore era così buono che iniziò a essere commercializzato anche in altri Paesi. A partire dal 1960, il kiwi è stato coltivato in modo intensivo in paesi come Francia, Stati Uniti, Giappone, Italia, Cile e Grecia. E poco dopo il 1971 è arrivata in Spagna, quindi è una coltivazione molto recente.

 

PRODUZIONE

A livello mondiale, secondo l’Annuario della produzione FAO (2000), i principali Paesi produttori sono l’Italia con 352.892 tonnellate, la Nuova Zelanda con 217.000 tonnellate, il Cile con 145.000 tonnellate e la Francia con 72.000 tonnellate. Nel 2000, la Spagna era al nono posto in termini di produzione mondiale, con un totale di 13.800 tonnellate.

Tuttavia, nella stagione 2019, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione (MAP), sono state prodotte in totale 24.508 tonnellate a livello nazionale, il che dimostra la sua evoluzione positiva e la sua accettazione nel paniere nazionale.

Negli ultimi cinque anni, infatti, la sua quota tra gli spagnoli è cresciuta dell’8% su base annua. Di conseguenza, la Spagna è uno dei principali consumatori pro capite al mondo.

Per regione, secondo i dati della MAP, la Galizia continua ad essere il principale produttore a livello nazionale con un totale di 14.306 tonnellate nel 2019. Questo rappresenta il 60% del volume totale spagnolo. Segue Asturias con 4.912 tonnellate.  Nel frattempo, la varietà più coltivata è il kiwi verde, con il 77,5% del totale.

 

REQUISITI PER QUESTA COLTURA

Per quanto riguarda il clima, le gelate primaverili influiscono soprattutto sulla germogliazione. Pertanto, temperature comprese tra -2ºC e -3ºC mettono a rischio la produzione. Se la temperatura scende a -5ºC può colpire l’intera parte aerea della pianta.

Anche il vento è uno dei fattori limitanti. Provoca effetti meccanici, rottura di organi vegetali e difficoltà di impollinazione, oltre a squilibri fisiologici e aumento dei tassi di evapotraspirazione.

Per quanto riguarda l’umidità, è fondamentale scegliere zone vicine a fiumi e fondovalle, protette dal vento e con un’elevata umidità ambientale. E terreni profondi con un buon drenaggio.

 

PROPRIETÀ

  • Grazie al suo elevato contenuto di fibre, soprattutto solubili, è un frutto consigliato in caso di stitichezza.
  • Per quanto riguarda le vitamine, vale la pena sottolineare l’elevato contenuto di vitamina C. Un kiwi copre l’85% dell’apporto giornaliero raccomandato di questo nutriente.
  • Contiene anche actidina, che favorisce la digestione, e miosmina, che secondo alcuni studi svolge un ruolo benefico nell’adecocarcinoma esofageo.
  • Rafforza il sistema immunitario, agisce come antiossidante, combatte i livelli elevati di colesterolo e migliora la qualità della pelle.

Avete ancora qualche dubbio sul consumo di questo frutto rinfrescante ed esotico, il kiwi?

1 commento su “Kiwi: il frutto esotico”

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